Posidonia per i Greci, Paistom per i Lucani, Paestum per i Romani… un luogo magico per noi che a distanza di secoli e secoli possiamo ancora abbracciare con lo sguardo le imponenti colonne dei suoi templi che hanno saputo vincere l’oblìo e il silenzio del tempo.
Paestum comincia a far parlare di sé verso la metà del Settecento, attirando l’attenzione di viaggiatori occasionali pronti a cogliere nuove suggestioni paesaggistiche ed estetiche: proprio qui il Goethe ebbe il suo emozionante incontro con l’antico. E la visita dell’Unitre del sito pestano, che si terrà il prossimo 4 maggio, ha proprio questo scopo, semplice e ambizioso al tempo stesso: incontrare il mondo dei Greci e dei Romani e lasciarsi contagiare dalla bellezza di una natura che custodisce con rispetto e amore le vestigia di un glorioso passato.
La poderosa struttura della Basilica, l’eleganza del Tempio di Cerere, l’armoniosa bellezza del Tempio di Nettuno sono sicuramente l’esempio più alto dell’architettura greca in Occidente. Passeggiando per la via Sacra e per strade e stradine ci ritroveremo nelle varie insulae e nell’area del Foro, la cui sistemazione risale al III secolo a.C., quando la città entrò nell’ambito della politica di Roma. Vedremo il Tempio della Pace, il Bouleuterion, il Gymnasium con la sua vasta piscina, l’Anfiteatro ed altro ancora.
La visita al Museo Archeologico poi ci aiuterà a comprendere meglio la vita culturale e artistica della città: le metope provenienti dall’Heraion di Foce Sele, le sculture, gli stupendi nove vasi provenienti dal Sacello Sotterraneo e i magnifici esempi di ceramica italiota firmati da celebri artisti come Assteas e Python, le tombe dipinte di età lucana e, soprattutto, le cinque lastre affrescate della Tomba del Tuffatore, risalente al 480 a.C. e riportata alla luce nell’estate del 1968, uno dei più celebri monumenti pittorici dell’antichità, renderanno indimenticabile la “nostra” giornata pestana.